Emmanuel Lévinas è nato a Kaunas (Lituania) nel 1905 da una famiglia ebrea e ha vissuto la rivoluzione russa in Ucraina. Nel 1923 si trasferisce in Francia a Strasburgo, dove inizia gli studi universitari. Nel 1928-1929 si reca a Friburgo, dove assiste alle ultime lezioni di Husserl e conosce Heidegger. L'apprendistato della fenomenologia, come egli lo ha definito, orienterà poi la sua ricerca personale. Dal 1930 fino alla guerra occupa diverse funzioni nella École normale israélite di Auteuil, che forma gli insegnanti dell'Alliance Israélite Universelle e stringe amicizia con Henri Nerson, cui dedicherà il suo primo libro di scritti giudaici Difficile Liberté. Mobilitato nel 1939, viene fatto prigioniero e sarà liberato solo nel 1945. Nell'immediato dopoguerra riprende il suo posto all'École normale israélite, questa volta come direttore, e partecipa alle riunioni settimanali di Gabriel Marcel e al Collège philosophique di Jean Wahl, sotto la cui direzione prepara la tesi di Stato, pubblicata nel 1961 sotto il titolo di Totalité et infini che gli apre le porte dell'insegnamento universitario. Nel 1957 inizia anche l'attività di lettura e commento del Talmud ai Colloques des Intellectuels Juifs de Langue Française. Nel 1964 viene chiamato all'Università di Poitiers, nel 1967 passa a Paris-Nanterre e nel 1973 alla Sorbonne. È morto nel 1995.

Il pensiero di Emmanuel Lévinas si è sviluppato su due versanti: l'esercizio fenomenologico di cui è stato tra i primi rappresentanti in Francia e le letture talmudiche, ispirate a temi biblici ed ebraici. Partendo da Heidegger, Lévinas rimette in questione il primato del problema dell'essere, dominato dal principio di totalità, per cercare nell'appello dell'alterità il fondamento di una soggettività autentica. In questa preminenza dell'etica, nella parte più interna della quale si incontra il principio dostoevskiano della responsabilità universale - l'essere responsabili di tutto verso tutti - Lévinas ritrova il tema della Legge, centrale nel pensiero ebraico.

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