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L’idea democratica: libertà individuale-giustizia- partecipazione |
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Vengono presi in esame tre filosofi: Spinoza : nel trattato Teologico-Politico il filosofo conduce una riflessione intorno al fenomeno della credenza collettiva nei miracoli, mettendo in luce un interessante collegamento tra questa e l’instaurazione di forme autoritarie di potere politico.
Così come l’autocrate può a suo piacimento revocare leggi e norme per introdurne di nuove, così Dio, il Pantokrator, può, se vuole, ignorare, sospendere, e violare l’ordine da lui stesso impresso alla creazione. Ravvisare quindi in eventi straordinari, e che si credono violare le leggi della natura la dimostrazione più chiara dell’attività di Dio è per Spinoza non solo stultitia, ma indice di una condizione di servitù e d’impotenza.
Lettura dal “Contratto Sociale”.
Trovare una forma di associazione nella quale io obbedendo alla legge obbedisco a me stesso
Discussione finale: cosa consente alla democrazia di non risolvere l’identità di interesse personale ed interesse collettivo in una specie di situazione totalitaria?
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John Locke nacque il 29 agosto 1632 a Wrington; la
sua giovinezza coincise con un periodo travagliato della storia inglese,
segnato
dalla prima rivoluzione culminata con la decapitazione di Carlo I. Studiò
all'università di Oxford, il cui cancelliere John Owen era sostenitore di
una politica di tolleranza verso le differenti religioni. Nel 1658 conseguì
a Oxford il grado di magister artium e fu chiamato a insegnare nella
stessa università. La maggiore influenza fu esercitata su di lui dalle opere
di Cartesio, oltre che da quelle di Hobbes e probabilmente di Gassendi.
Verso i 35 anni entrò nella politica militante e divenne segretario di Lord
Ashley, che fu in seguito conte di Shaftesbury. Nel 1672 Lord Ashley fu
creato Lord cancelliere e Locke collaborò attivamente con lui. Nel 1675
Shaftesbury cadde in disgrazia del re Carlo II e Locke si ritirò in Francia
dove visse circa quattro anni, dedicandosi alla preparazione del Saggio.
Tornò a Londra verso la fine del 1679 per essere di nuovo vicino a
Shaftesbury che era ritornato al potere. Ma questi, incolpato di alto
tradimento, fu costretto a fuggire in Olanda dove morì poco dopo (1682).
Nonostante il suo contegno prudente, Locke cadde in sospetto e nel 1683 si
recò in volontario esilio in Olanda dove rimase per più di cinque anni. Qui
prese parte attiva ai preparativi della spedizione di Guglielmo d'Orange che
venne effettuata nel novembre 1688. Al seguito della principessa Maria,
moglie di Guglielmo, Locke ritornò in Inghilterra nel 1689, dove riguadagnò
grande credito come rappresentante intellettuale e difensore filosofico del
nuovo regime liberale.Cominciò allora il periodo più intenso della sua attività letteraria. Nel 1689 usciva anonima la sua Epistola sulla tolleranza. Anche anonimi uscivano nel 1690 i Due trattati sul governo. Nel 1690 comparve la sua opera fondamentale, il Saggio sull'intelletto umano. Negli anni seguenti Locke attese ad altre opere filosofiche tra le quali la polemica con Stillingfleet, il trattato pubblicato postumo sulla Condotta dell'intelletto e l'Esame di Malebranche. Nel 1693 pubblicò i Pensieri sull'educazione; e tra il 1695 e il 1697 i saggi sulla Ragionevolezza del cristianesimo. Sin dal 1691 Locke aveva accettato l'ospitalità di sir Francis Masham nel castello di Oates (Essex) a circa venti miglia da Londra, dove fu circondato da amorose cure da Lady Masham che era figlia del filosofo Cudworth. Lì egli si spense il 28 ottobre del 1704. |