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                                     Anfiteatro 
                                        è un nome derivato dal 
                                        greco e significa teatro 
                                        specularmente raddoppiato. 
                                     
                                    E’ 
                                        infatti un doppio teatro, 
                                        non circolare ma ellittico, 
                                        con uno spazio al centro 
                                        detto Arena dove si svolgevano 
                                        spettacoli di gladiatori,  
                                        di caccie o più generalmente 
                                        di lotte contro animali 
                                        esotici e di uomini contro 
                                        uomini. 
                                    L’Arena 
                                        deve il suo nome alla 
                                        sabbia (rena) che copriva 
                                        la grande platea. 
                                    L’Arena 
                                        veronese è a sistema murario 
                                        e iniziando dall’interno 
                                        procedendo verso l’esterno, 
                                        notiamo come questo sistema 
                                        di anelli paralleli si 
                                        ripeta per quattro volte 
                                        aumentanto sempre di dimensioni, 
                                        spessore e in altezza. 
                                    L’anello 
                                        maggiore esterno aveva 
                                        principalmente funzione 
                                        di rivestimento e abbellimento. 
                                     Quando 
                                        noi immaginiamo il nostro 
                                        anfiteatro nella sua integrità 
                                        dobbiamo quind pensarlo 
                                        più alto di come appare 
                                        oggi, ridotto quasi completamente 
                                        ai due ordini interni 
                                        di archi e di oltre 2 
                                        metri al di sotto del 
                                        livello della  Brà. 
                                    Dall’anello 
                                        esterno rimane in piedi 
                                        soltando  un settore di 
                                        quattro arcate noto sotto 
                                        i nome di “Ala”. 
                                    I 
                                        sucessivi anelli sono 
                                        a struttura mista. 
                                    I 
                                        corridoi che separano 
                                        gli anelli sono larghi 
                                        30,4 metri. 
                                    L’anfiteatro 
                                        che ha sempre subito infiltrazioni 
                                        d’acqua sia attrverso 
                                        i vomitoria che dalle 
                                        fessure da gradone a gradone. 
                                    Per 
                                        impedire accumoli all’interno 
                                        delle strutture, i costruttori 
                                        hanno organizzato un sistema 
                                        di condutture soterranee 
                                        che provvedono allo scarico 
                                        delle acque. 
                                    La 
                                        cavea si presenta oggi 
                                        apparentemente intatta 
                                        ma in realtà si tratta 
                                        del lavoro di restauro 
                                        continuo. 
                                    La 
                                        cinta estrema è costituita 
                                        di ordine toscanico. 
                                    Due 
                                        gallerie correvano intorno 
                                        all’Anfiteatro coperte 
                                        da una volta. 
                                    L’arena 
                                        veronese è la più conservata 
                                        di tutte quelle esistenti. 
                                    Non 
                                        si conosce il nome del 
                                        suo autore e ciò conferma 
                                        l’ipotesi che tali opere 
                                        venissero realizzate da 
                                        gruppi dirigenziali e 
                                        operativi provenienti 
                                        da Roma e integrati da 
                                        maestranze reclutate sul 
                                        posto. 
                                 |